Se il tuo sito è in lingua italiana e i tuoi visitatori (nonché clienti) sono solo in Italia, puoi correre oltre: probabilmente non ti serve sapere come tradurre il tuo sito. Ma… se hai notato visite su Analytics provenienti da paesi esteri, se il mercato italiano inizia a starti stretto e non vedi per quale motivo non dovresti allargarti oltre, se hai già clienti esteri e ovviamente non riescono a navigare il tuo sito in modo proficuo… allora sì, prendi in considerazione l’idea di tradurre il tuo sito! Oltretutto, se desideri fare un lavoro fatto bene, avrai vantaggi da più punti di vista. Ma come fare per tradurre un sito?
Vediamolo insieme.
Perché tradurre il tuo sito web?
Il motivo principale è molto semplice: perché internet non ha confini né dogane da attraversare, il tuo sito web potrebbe arrivare ovunque. Ora, non fraintendermi: non tutti i business necessitano di un sito multilingue. Questa scelta, infatti, così come quella della progettazione del sito stesso, non può mai prescindere dagli obiettivi di business. Prendi il mio esempio o quello di molti altri professionisti del digitale: ho creato numerosi siti in lingue diverse, ma lavoro prevalentemente in Italia e con clienti italiani. So, infatti, che tradurre il mio sito e lanciarmi sul mercato, ipotizziamo, americano o inglese, potrebbe portare via molto tempo e denaro: il settore del web design è veramente affollato in questi paesi, con ottimi designer e un altro tipo di mercato.
Tuttavia, se vendi prodotti tipici italiani, non puoi non avere un e-commerce multilingue: è infatti probabile che la maggior parte dei tuoi clienti acquistino proprio dall’estero. Insomma: la scelta è intrinseca al tuo business e alla tipologia di clientela. Ma ricorda che, qualora tu sappia già di avere una parte di clienti esteri, aggiungere la loro lingua al tuo sito migliorerà moltissimo la user experience e potrebbe incrementare in questo modo anche le vendite. Non solo!
I contenuti in altre lingue, se tradotti bene e se viene fatta una ricerca strategica SEO in anticipo, possono aiutare a posizionarti molto meglio nei risultati di ricerche svolte, appunto, in altre lingue. Tradurre il sito aumenterebbe il tuo traffico, quindi, e se tutto è fatto in modo professionale, anche le vendite.
Innanzitutto ti sconsiglio di affidarti al caso e dunque alla traduzione automatica che di un sito ne fanno i diversi browser: per quanto siano avanzati, commettono molti errori, Google incluso, con risultati a dir poco imbarazzanti.
Ora, quindi, vediamo come tradurre un sito in modo professionale: quali opzioni hai?
Come tradurre un sito web
Ci sono diverse opzioni tra cui scegliere e molto dipende dal budget. La scelta migliore è, manco a dirlo, affidare la traduzione dei testi a un@ traduttore o traduttrice lingua madre. È infatti importante considerare che molte espressioni idiomatiche, modi di dire, o persino approcci linguistici a determinati contesti, non possono tradursi pari pari: è necessario considerare anche la cultura, non solo la lingua. Si tratta, è vero, di un’opzione che, a seconda di quante pagine hai nel tuo sito, potrebbe costare molto di più, ma ti darebbe la certezza di un lavoro fatto bene, con la possibilità di avere un ritorno più certo.
Se hai poche pagine e vuoi ottenere un risultato professionale, non ho dubbi nel consigliarti un@ traduttore/trice.
Se hai tante schede prodotto, i cui testi sono abbastanza semplici e magari è il lato visivo del prodotto a farla da padrone, ecco che un buon plugin potrebbe fare al caso tuo. Lo vediamo più sotto: ora cerchiamo di capire che cosa comporta un sito multilingue.
Ma devo avere altri domini per un sito multilingue?
Non è necessario! In realtà, come sopra, a seconda degli obiettivi specifici e dell’investimento in campo, si possono scegliere tra le seguenti varianti per aggiungere una o più lingue al sito:
- TLD (cioè aggiungere il paese al dominio: .it; .de; .uk, ecc: è molto utile per targetizzare il paese specifico più che la lingua, ma è molto complesso da realizzare perché richiede praticamente di fare un altro sito, non si traduce semplicemente con i plugin che vedremo sotto)
- Sotto-dominio: all’interno del dominio stesso (esempio: uk.tuosito.com)
- Sotto-cartella: questa è l’opzione utilizzabile con uno dei plugin qui sotto, quindi quella più semplice e indolore (esempio: tuosito.com/uk/)
Plugin di traduzione per WordPress: quali scegliere?
- WPML: è sicuramente uno tra i plugin multilingue per WordPress più famosi in assoluto, con tre piani disponibili e molte funzionalità. Si integra con tantissimi temi e plugin, lavora molto bene con WooCommerce dunque può essere la scelta giusta per un e-commerce, ma in linea generale – per quanto mi riguarda – è sempre la mia scelta numero uno! WPML fornisce anche delle traduzioni automatiche, tuttavia personalmente mi sento sempre di sconsigliare qualsiasi traduzioni “non madrelingua”. Il punto di forza di WPML è senza dubbio il suo editor delle traduzioni, infatti sarà possibile inserire i contenuti tradotti senza dover mettere mano al builder / editor del nostro design.
- Polylang: nella versione gratuita è già molto completo, è un bel vantaggio. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe diventare complesso tradurre un sito sviluppato con CPT (custom post types) e non dispone di un vero e proprio “editor di traduzione” come quello di WPML. Semplicemente, sarà possibile “duplicare” la pagina che desideriamo tradurre e inserire le traduzioni desiderate utilizzando il builder usato per la creazione del sito. Inoltre, a differenza di WPML, se cambiamo il design della pagina originale, non cambierà automaticamente il design della pagina tradotta, in quanto identifica ogni pagina come una entità a sè.
- Weglot: è una piattaforma di traduzione e il plugin è molto leggero. Permette anche questo di lavorare bene con WooCommerce, ma anche con Shopify. È possibile inoltre modificare la traduzione automatica tramite l’editor. Il piano gratuito copre solo 2000 parole, dunque è molto difficile che possa essere utile; il piano successivo copre 10.000 parole e costa 99 euro all’anno. In caso di tante pagine e parole, verifica che non convenga un traduttore… umano!
E se devi tradurre temi e plugin di WordPress? In quel caso, il mio suggerimento è di utilizzare Loco Translate: il vantaggio di questo plugin infatti è che permette di tradurre senza diventare matti e senza avere capacità tecniche elevate. Inoltre già nella versione gratuita funziona alla grande!
Dopo aver fatto questa panoramica per la traduzione di un sito in un’altra lingua, il mio consiglio è sempre quello di parlarne bene con il/la tu@ web designer di fiducia, dopo aver fatto una pianificazione di business molto attenta: perché ti serve una traduzione, cosa veramente ti serve tradurre? Quali paesi vuoi colpire con la strategia? Oppure si tratta semplicemente di avere contenuti disponibili anche in inglese? Una chiacchierata può chiarirti molti dubbi e fornirti risposte davvero precise.
Contattami per maggiori informazioni, portiamo insieme il tuo sito in tutto il mondo!